Indicazioni generali per una corretta riabilitazione dopo protesi di ginocchio
Dott Matteo Marullo
Centro di Chirurgia Protesica, IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, Milano
Indice
Dopo l’intervento di sostituzione protesica mininvasiva del ginocchio, sia monocompartimentale che totale, è concesso il carico sull’arto operato, pur utilizzando almeno una stampella per circa quattro settimane (salvo indicazioni specifiche da parte del chirurgo). La completa guarigione della ferita chirurgica avviene generalmente a 15-18 giorni dall’intervento. In seguito, è possibile iniziare la cyclette e gli esercizi in acqua.
RIABILITAZIONE POSTOPERATORIA
INTRODUZIONE
Ha come obiettivo il controllo dell’infiammazione post-operatoria, il recupero dell’articolarità attiva e passiva, della forza muscolare, della propriocezione, della coordinazione e del corretto schema del cammino; occorre quindi affidarsi ad un Centro di Riabilitazione per proseguire un progetto riabilitativo personalizzato da svolgere con l’aiuto del fisioterapista.
È comunque necessario dedicare ogni giorno del tempo alla riabilitazione: si elencano qui di seguito alcuni esercizi che è possibile svolgere in autonomia.
CONSIGLI GENERALI NELL’IMMEDIATO POST-OPERATORIO
- Utilizzare le stampelle con carico compatibile col dolore sull’arto operato
- Alzarsi e sedersi dal letto, dalla sedia o dal divano con cautela: alzarsi con le stampelle in mano e attendere qualche secondo in modo da esser certi di non aver capogiri o vertigini
- Continuare ad eseguire gli esercizi mostrati dal fisioterapista in reparto
- Ghiaccio locale protetto ad intermittenza (20 minuti per volta) sul ginocchio per ridurne il gonfiore; importante farlo dopo gli esercizi e la sera.
- Indossare scarpe comode, basse, con suola antiscivolo
- Assumere le terapie prescritte alla dimissione (Eparina a basso peso molecolare e antidolorifici). I giorni di assunzione scritti in dimissione sono INDICATIVI; a seconda nelle necessità, previo consulto col medico, è possibile prolungare o, al contrario, sospendere la terapia.
- Utilizzo di calza elastica bianca anti-tromboembolica su entrambe le gambe per 4 settimane
ALZARSI E SEDERSI DALLA SEDIA
Alzata: portare in avanti il tronco staccandolo dallo schienale della sedia, quindi alzarsi in piedi con l’aiuto delle braccia che spingono dai braccioli della sedia e caricando maggiormente sulla gamba sana. Una volta raggiunta la posizione eretta prendere le stampelle.
Seduta: avvicinarsi alla sedia fino a quando con la parte posteriore delle ginocchia si sente la seduta della sedia, quindi appoggiare le stampelle vicino alla sedia. A questo punto prendere i braccioli della sedia con le mani e sedersi lentamente.
SCALE
Salita delle scale: posizionarsi con entrambi i piedi vicino al gradino, salire prima con la gamba non operata, poi con entrambe le stampelle contemporaneamente, in ultimo segue la gamba operata (“SALE LA SANA”).
Discesa delle scale: posizionarsi con entrambi i piedi vicino al gradino, scendere prima con entrambe le stampelle contemporaneamente, quindi con la gamba operata, in ultimo segue la gamba sana (“SCENDE LA MALATA”).
FASE 1: Prima settimana dopo l’intervento
Compatibilmente con le condizioni generali, ci si verticalizza la sera stessa dell’intervento. La prima valutazione fisioterapica avviene pertanto il giorno stesso dell’intervento. È importante introdurre il prima possibile la rieducazione al cammino, utilizzando comunque 2 canadesi. Non è necessario alcun tipo di tutore. Il primo obiettivo, da raggiungere entro i primi 5-7 giorni dall’intervento chirurgico, è il recupero di un’estensione completa e di una flessione di ginocchio di almeno 90°. In questo periodo si introducono anche esercizi di rinforzo isometrico del quadricipite.
- Rinforzo isometrico del quadricipite femorale: arti inferiori distesi e punte dei piedi dorsiflesse (rivolte verso il torace), spingere il ginocchio verso il suolo contraendo il quadricipite. Mantenere la posizione per 5 secondi, quindi rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio 20 volte. L’esercizio può essere svolto anche posizionando un piccolo cuscino sotto il ginocchio, e comprimerlo con il ginocchio stesso.
- Esercizio per il tricipite surale (muscolo del polpaccio): ad arti inferiori distesi, muovere la caviglia spingendo le punte dei piedi verso di sé e poi verso il basso (dorsalmente e plantarmente). Tenere il ginocchio dritto. Ripetere l’esercizio 20 volte.
- Esercizio per migliorare l’articolarità attiva del ginocchio, reclutando anche il muscolo quadricipite femorale: ad arti inferiori distesi, piegare il ginocchio lentamente facendo scivolare il tallone verso i glutei e tornare alla posizione di partenza. Durante l’esecuzione dell’esercizio controllare che anca, ginocchio e piede siano allineati: la punta del piede non deve essere ruotata né verso l’interno, né verso l’esterno.
- 2° esercizio per il conseguimento della completa l’articolarità in flessione del ginocchio: seduto su una sedia con l’arto inferiore operato a penzoloni. Cercare di flettere il ginocchio portando la caviglia ed il piede dell’arto operato al di sotto della sedia stessa, eventualmente aiutandosi con la spinta del piede opposto (vedi figura sotto).
- Spostamenti di carico in stazione eretta: Paziente posizionato come in figura 1. Spostare circa il 70% del peso del proprio corpo verso la gamba operata, in modo che gran parte del carico sia sostenuto da questo arto, così da raggiungere la posizione mostrata in figura 2.
Durante le prime due settimane sono inoltre utili la terapia manuale (kinesiterapia e massoterapia) e la terapia fisica (Tecar terapia, ionoforesi, laserterapia, TENS) per la gestione del dolore e la diminuzione del gonfiore del ginocchio e dell’arto in toto.
FASE 2: dalla 2°settimana alla 5° settimana
- Recupero della fisiologica articolarità (salvo casi particolari, estensione completa e flessione di almeno 120°). Obiettivo da perseguire entro la 3°-4° settimana.
- Una volta guarita la ferita e rimossi i punti, va introdotta la cyclette a sellino alto ed è possibile iniziare la ginnastica in acqua.
- Applicare sempre ghiaccio dopo gli esercizi. Ha un effetto antalgico e antiinfiammatorio immediato.
- Rinforzo muscolare: esercizi per il rinforzo prima isometrico, poi isotonico dei principali gruppi muscolari dell’arto inferiore.
- Recupero dello schema del passo. L’abbandono della prima stampella (quella del lato operato) può avvenire già dopo 7-10 giorni dall’intervento; la seconda stampella si può abbandonare dalla quarta settimana post-operatoria.
- Rafforzamento isometrico del quadricipite: Paziente disteso, ginocchio sano piegato. Sollevare la gamba distesa, flettendo solo l’anca e non il ginocchio, per circa 30 cm dal letto. Mantenere la posizione 5 secondi. Ripetere l’esercizio 20-30 volte.
- Rafforzamento isotonico del quadricipite: posizionare un rotolo (può andar bene anche una palla, un asciugamano, ecc) al di sotto del ginocchio. Estendere il ginocchio completamente sino ad arrivare nella posizione della figura 2. Mantenere la posizione per 5 secondi, poi ripetere l’esercizio.
- Rafforzamento isotonico del quadricipite da seduti. In posizione seduta su un letto alto o un tavolo, con le gambe penzoloni. Estendere il ginocchio mantenendo la punta del piede verticale, caviglia a 90 gradi. Fare attenzione a non andare indietro con il busto durante l’esercizio.
- Abduttori da supino: sdraiarsi a pancia in su, ginocchio sano flesso, ginocchio operato disteso. Allontanare la gamba portandola in fuori, con il piede verticale e la caviglia a 90 gradi.
- Abduttori da eretto. In piedi, mani appoggiate. Col peso sulla gamba sana, allontanare la gamba operata come in figura 2. Porre attenzione a non ruotare esternamente il piede durante l’esercizio.
- Semisquat: in posizione eretta, mani appoggiate (ad esempio sulla pediera del letto). Flettere entrambe le ginocchia per circa 40-50°, come in figura 2. Ripetere l’esercizio per 30 volte.
- Rafforzamento isotonico degli ischiocrurali. In posizione prona, gambe distese. Flettere il ginocchio operato sino a 90°. Ripetere l’esercizio per 30 volte.
Dalla fine della seconda settimana è molto utile integrare la riabilitazione con lavoro in acqua- idrokinesiterapia con la presenza del fisioterapista in acqua.
FASE 3: dalla 6° alla 16° settimana
- Proseguire col potenziamento muscolare per tutto il range articolare iniziando ad applicare resistenze aggiuntive al peso della gamba (es: pesi, elastici)
- Esercizi propriocettivi bi- monopodalici
- Incremento della resistenza muscolare (prediligere l’aumento di ripetizioni all’aumento di carichi)
- In questa fase è molto importante associare esercizi di allungamento muscolare e defaticamento, oltre che massaggi decontratturanti e utilizzo di ghiaccio locale.
- esercizio propriocettivo per il ginocchio e la muscolatura anti-gravitazionale utilizzando pedana propriocettiva o semi-sfera: rimanere in equilibrio dapprima su entrambi gli arti inferiori, poi solo sull’arto operato per almeno 60 secondi. Ripetere l’esercizio per almeno 4 serie.
GESTIONE DELLE CALZE ELASTICHE
Le calze elastiche vanno mantenute su entrambe le gambe per 4 settimane. Alla fine delle 4 settimane NON VANNO DISMESSE REPENTINAMENTE, dall’oggi al domani. Vanno invece rimosse gradatamente, in circa 1 settimana, ogni giorno aumentando di 2 ore il tempo senza calze. Questo perché le vene, durante il periodo con indosso le calze elastiche, non lavorano. Se rimosse troppo velocemente, si gonfiano i piedi e le caviglie. Per cui, vanno rimosse gradatamente e nel periodo di rimozione vanno eseguiti degli idromassaggi in acqua calda e fredda con la cornetta della doccia.
Tutti gli esercizi devono essere eseguiti lentamente, controllando che il movimento avvenga correttamente.
Questi esercizi semplici sono fondamentali per il recupero della completa articolarità del ginocchio e di un’adeguata forza muscolare.